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Festival de la lyre moderne à Brissago
Du 19 au 22 juin se tiendra le premier Festival de la lyre en langue italienne à Brissago. Avec deux concerts publics, de nombreux ateliers et une riche exposition d'instruments, il s'adresse aussi bien aux professionnels qu'aux passionnés de cet instrument spécial. Nous avons posé quelques questions à Sarah Cestaro, présidente de l'association Vega et organisatrice de l'événement.
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Humanus Haus – Postes vacants
En tant que communauté villageoise et membre du mouvement international Camphill, l'Humanushaus offre à environ 130 adultes ayant besoin d'aide un lieu de vie propice au développement. Dans 12 groupes qui partagent l'habitation et 16 ateliers, nous donnons une forme spéciale à notre vie quotidienne.
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Vivre dans la diversité
Le projet "vivre dans la diversité" vise à promouvoir un logement inclusif et proche de l'espace social pour les personnes atteintes de troubles psychiques. Il permet de soutenir l'évolution vers une plus grande participation sociale et autodétermination de ces personnes. Différents acteurs sont impliqués et collaborent idéalement dans une relation de coopération.
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Le site internet de 'Anthrosocial' est online!
Anthrosocial est une association professionnelle suisse s'engageant pour la promotion de la qualité de vie des personnes handicapées.
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Festival de la lyre moderne à Brissago
Dal 19 al 22 giugno si tiene a Brissago un festival incentrato sulla lira come strumento artistico e terapeutico. I seminari saranno in lingua inglese, tedesca e italiana, assicurando costantemente la traduzione in italiano.
Buongiorno Sig.ra Cestaro, complimenti per il grande lavoro organizzativo! È la prima volta che viene proposto un convegno di queste dimensioni in Ticino?
Sì, è la prima volta che in Ticino viene organizzato un simposio di tale portata, che accoglie docenti, musicisti di lira e partecipanti provenienti dalla Svizzera, dall’Europa e dagli Stati Uniti. Il progetto nasce dalla volontà e dall’altruismo di musicisti e insegnanti che hanno prontamente offerto la loro disponibilità per tenere workshop e concerti dedicati di lira. Per l’occasione sarà allestita anche un’esposizione di lire storiche — dalle prime risalenti al 1928 fino a quelle moderne — con la presenza di un liutaio, pronto a rispondere alle domande dei visitatori. Il programma prevede inoltre concerti pubblici, aperti sia alla popolazione locale sia ai turisti provenienti da ogni parte del mondo.
La scelta delle sedi per il simposio e i concerti è frutto di una sinergia positiva e del sostegno di numerosi partner: fondazioni, associazioni, comuni ticinesi e sostenitori privati, che hanno riconosciuto il valore socio-culturale e storico dell’iniziativa. Tutto ciò contribuirà a promuovere la conoscenza e la diffusione della musica di lira nella Svizzera italiana, offrendo al pubblico italofono nuove opportunità di partecipare ad attività e corsi dedicati.
Di che cosa si occupa la sua associazione di lira moderna Vega, con sede a Minusio?
L’associazione di lira moderna Vega, fondata quest’anno, riunisce persone accomunate dalla passione per la musica e per lo strumento della lira. La sua missione è promuovere la lira moderna come strumento musicale, valorizzandone l’uso nei contesti culturale, artistico, pedagogico e terapeutico, sia in Ticino che nel resto della Svizzera e a livello internazionale. Per raggiungere questi obiettivi, l’associazione organizza corsi, concerti, scambi musicali e incontri del circolo di lira, aperto anche a persone non affiliate, dove si suona insieme e si approfondisce lo studio di questo strumento. Offriamo inoltre supporto alla comunità musicale, facilitando i contatti tra allievi, insegnanti e musicisti, e forniamo consulenza per l’acquisto o il noleggio di lire. Ci impegniamo nella promozione e diffusione di materiali didattici e culturali legati allo studio della lira.
Vega collabora con colleghi e organizzazioni, sia a livello nazionale che internazionale, per sostenere lo sviluppo del movimento musicale legato alla lira moderna. Tra le nostre attività rientrano anche la preservazione di strumenti rari o di particolare valore storico, così come il sostegno alla creazione di nuove composizioni e all’innovazione strumentale ispirata alla visione antroposofica.
Ci può dare qualche ragguaglio in più sulla lira? Perché moderna? Quando nasce questo strumento e come si distingue dalla lira... antica? Perché è uno strumento particolarmente adatto agli usi terapeutici?
La lira moderna nasce nel 1926 e si prepara, dunque, a celebrare il suo centenario il prossimo anno. Le sue origini sono strettamente legate al lavoro pionieristico in ambito di pedagogia curativa e socio-terapia, sviluppato a partire dagli impulsi di Rudolf Steiner e portato avanti, tra gli altri, dalla dottoressa Ita Wegman. Da qui, lo strumento si è diffuso inizialmente in Svizzera, poi in Europa e in tutto il mondo. Pur evocando la lira dell’antica Grecia, la lira moderna si differenzia profondamente sia nella forma che nella qualità del suono. È frutto della ricerca del musicista Edmund Pracht e del liutaio Lothar Gärtner, che, guidati da una sensibilità artistica e spirituale, vollero creare uno strumento capace di rispondere ai bisogni profondi, musicali ed evolutivi, di bambini e adulti con fragilità. Seguendo le indicazioni di Rudolf Steiner e in collaborazione con la dott.ssa Wegman, svilupparono uno strumento dalle qualità sonore terapeutiche, in grado di favorire una nuova capacità di ascolto interiore.
Un centro importante per lo sviluppo e la diffusione della lira in Ticino fu la Casa dei Bambini La Motta a Brissago, dove, dal 1938 in poi, Pracht, Gärtner e l’euritmista curativa Johanna Russ collaborarono con pedagoghi e terapeuti. Qui nacquero molte composizioni per lira, anche orchestrali, alcune delle quali ancora oggi eseguite. Per anni, l’orchestra internazionale di lire si riuniva regolarmente presso La Motta, esibendosi in occasione di feste e celebrazioni anche presso altri istituti antroposofici in Svizzera, Germania, Olanda e altri paesi.
Nel tempo, la lira moderna ha conosciuto una continua evoluzione: oggi esistono diversi modelli, nei registri di soprano, alto, tenore e basso. Le lire possono essere pentatoniche (particolarmente adatte ai bambini), diatoniche o cromatiche, a seconda delle esigenze musicali e terapeutiche. Lo strumento è stato raffinato per soddisfare sia finalità terapeutiche sia artistiche, permettendo un’esecuzione musicale di alta qualità. In ambito terapeutico, campo della mia attività professionale, la lira occupa un ruolo di rilievo nella musicoterapia a orientamento terapeutico-antroposofico. Il suo suono puro, armonico e avvolgente è percepito dai pazienti come profondamente benefico e riequilibrante. Favorisce calma, introspezione e meditazione, e aiuta a ristabilire un'armonia tra corpo, mente e spirito.
Le qualità terapeutiche della lira agiscono a diversi livelli:
• la melodia stimola il pensiero (sistema neuro-sensoriale),
• l’armonia coinvolge il sentire (sfera ritmico-respiratoria),
• il ritmo e il movimento attivano il sistema motorio e metabolico.
Si può affermare che la lira moderna è uno strumento che abbraccia l’essere umano nella sua interezza. Nella mia esperienza professionale di musicoterapeuta l’ho utilizzata con persone di tutte le età, dalla nascita fino agli ultimi momenti di vita. In ambito di cure palliative, la lira ha spesso aiutato pazienti e familiari ad affrontare la transizione finale con serenità, creando un’atmosfera di pace e accoglienza.
Il direttore della Casa Andrea Cristoforo si è impegnato ad inserire la Casa nel tessuto sociale, nelle attività culturali di Ascona e Locarno, cercando di non limitarla al circolo degli amici di lingua tedesca. Qual è il suo bilancio per quanto riguarda l'organizzazione di questo festival? In che misura è determinante il sostegno delle istituzioni o della società locali?
Il team della Casa Andrea Cristoforo ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa, mettendo a disposizione gli spazi per il concerto di apertura, che si terrà nell’accogliente Sala Ita Wegman. Il concerto sarà accessibile sia agli ospiti della struttura che ai partecipanti del simposio, così come al pubblico esterno. L’evento è stato promosso su diverse piattaforme, newsletter intercantonali, federali ed europee, ed è destinato a raggiungere un pubblico molto ampio, anche grazie alla rete di contatti attivata dall’Associazione Vega, che comprende scuole, enti e istituzioni culturali.
Alla diffusione dell’evento collaborano attivamente anche l’Istituto La Motta — che patrocina il simposio offrendo gli spazi per lo svolgimento —, la Casa Andrea Cristoforo, il gruppo antroposofico Adriano Olivetti e il Comune di Brissago. Un ruolo fondamentale è svolto anche da numerosi sostenitori privati, che hanno contribuito generosamente sia dal punto di vista finanziario sia nella ricerca di soluzioni pratiche per contenere e coprire i costi dell’organizzazione.
In sintesi, solo grazie al patrocinio, alla promozione e al supporto di istituzioni pubbliche, enti locali, associazioni culturali e, non da ultimo, di donatori e promotori privati, è stato possibile trasformare questo progetto in realtà. Il festival rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra realtà diverse, unite dalla volontà di valorizzare la cultura e l’apertura al territorio.
In effetti, per un convegno di tre giorni con diversi artisti invitati, due concerti pubblici, grande varietà di workshop, il contributo di partecipazione (CHF 100.-) è davvero basso. È solo il sostegno di fondazioni o di appassionati a fornire la base economica per rendere possibile tutto ciò?
La definizione di un contributo di partecipazione così contenuto è stata una scelta consapevole, pensata per rendere l’evento accessibile al maggior numero possibile di persone. Abbiamo tenuto conto del fatto che molti partecipanti, provenendo da lontano, dovranno sostenere anche i costi di viaggio, vitto e alloggio. Per questo motivo ci siamo concentrati sulla riduzione e sulla copertura dei costi vivi, evitando di gravare ulteriormente sui partecipanti. Tutto ciò è stato reso possibile, come dicevo, grazie al generoso sostegno dell’ente patrocinatore, di diversi partner, donatori privati e, non da ultimo, grazie alla disponibilità e al contributo volontario di docenti e musicisti che hanno creduto nel valore del progetto. A tutte queste persone va la nostra più sincera e profonda gratitudine: senza di loro, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile.
Il Ticino, in quanto cantone di lingua italiana, costituisce un ponte ideale per lo scambio tra l'antroposofia di lingua tedesca e quanto vive in Italia. La prima grande città che si scorge affacciandosi dal Ticino verso la Pianura Padana, e cioè Milano, conta una forte presenza di gruppi e iniziative antroposofiche. Voi collaborate in qualche forma con la società italiana?
Il Simposio di Lira Moderna 2025 rappresenta il primo evento di questo genere a essere proposto interamente in lingua italiana, ed è nato proprio dal desiderio di rafforzare l’incontro, lo scambio e la collaborazione tra persone, enti e istituzioni italofone. Il Ticino, per la sua posizione geografica e culturale, si configura come un naturale punto di collegamento tra il mondo germanofono e l’Italia, e più in generale tra il Nord e il Sud dell’Europa. Intendiamo valorizzare questa posizione, promuovendo un dialogo attivo e nuove collaborazioni internazionali, anche nell’ambito della diffusione della lira moderna e dello sviluppo dell’antroposofia in ambito musicale, pedagogico e terapeutico.
Come è nata la collaborazione con il gruppo antroposofico Adriano Olivetti, di recente fondazione?
La collaborazione con il gruppo Adriano Olivetti è nata da un primo incontro personale tra me e l’euritmista Maria Enrica Torcianti, membro attivo del gruppo. Fin da subito, il gruppo ha accolto con entusiasmo la proposta di organizzare il concerto di chiusura del simposio nella regione del Sottoceneri. Purtroppo non è stato possibile trovare una sede adatta che rispondesse alle nostre esigenze logistiche e acustiche, motivo per cui si è poi deciso di tenere il concerto a Brissago. Nonostante ciò, il gruppo Olivetti continua a essere un prezioso partner: è attivo nella promozione del simposio e collabora con l’Associazione Vega nel diffondere l’iniziativa sul territorio.
Siamo felici che proprio quest’anno, in Ticino siano nate e si siano incontrate due realtà animate dalla visione antroposofica, che si sostengono a vicenda e collaborano con spirito di apertura e condivisione.