FondsGoetheanum: Edificare il futuro

A proposito del VfK

Il Verein für Krebsforschung (associazione per la ricerca sul cancro) è stato fondato il 4 febbraio 1935 ad Arlesheim (BL) dalla dottoressa Ita Wegman e dal dottor Werner Kaelin, insieme al chimico Rudolf Hauschka e all'euritmista terapeuta Lina Kaelin. Attualmente sono 20 i soci, i quali affidano la direzione ad un comitato direttivo eletto. In sei dipartimenti di ricerca laborano appena una trentina di ricercatori, tra i quali anche diversi studenti che hanno appena ottenuto il Baccalaureato (BA), il Magistero (MA) o il Dottorato (PhD).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

« L'uomo protegge solo quel che elegge »

 

 

 

 

 

 

Sì, voglio contribuire ad un futuro diverso

Ad ognuno di noi, persone che si danno da fare con libertà e coraggio, è richiesto un impegno totale. Per la pace nel mondo, per superare i problemi economici, climatici, sanitari, sociali, ecologici. La vetta sembra insormontabile. In questa edizione del FondsGoetheanum prendono la parola i rappresentanti di iniziative audaci, mostrando il loro percorso in modo convincente e indicando un cammino verso un mondo futuro diverso, basato sulla libera iniziativa e sulla solidarietà. Queste realtà fanno parte del campo di ricerche antroposofico. Noi li incoraggiamo e li sosteniamo. Loro incoraggiano e sostengono noi. Con le vostre donazioni permettete a questo prezioso lavoro di ricerca di andare avanti.

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Metamorfosi dell'Associazione per la ricerca sul cancro

L'associazione per la ricerca sul cancro (VfK) fa parte delle rare istituzioni ancora indipendenti che si dedicano alla ricerca nel campo della medicina complementare. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi preparati per il cancro a base di piante medicinali e altre sostanze naturali. La loro introduzione nella medicina oncologica integrativa deve essere accompagnata da studi clinici – un'altra competenza del VfK.

Il Verein è stato fondato nel 1935 con lo scopo di lavorare a livello scientifico e pratico nel campo della ricerca e delle terapie oncologiche. La Dr Ita Wegman aveva già dato un impulso nel 1917, chiedendo di lavorare allo sviluppo di un preparato iniettabile a base di vischio. I buoni risultati delle terapie la incoraggiarono nel suo desiderio di aiutare di più le persone colpite da un tumore.

 

Ita Wegman, la pioniera

Nel 1921, Ita Wegman aprì la sua clinica ad Arlesheim. Da qui, dove lavorava pionieristicamente alla terapia del vischio, ella ispirò i medici del mondo intero. Allo stesso tempo si impegnò per lo sviluppo farmaceutico del preparato a base di vischio, registrato nel 1926 con il nome di Iscador®.

Era stato Rudolf Steiner a raccomandare di usare la forza del vischio in caso di tumore. Egli conosceva molto bene e da tanto tempo questa pianta e si appoggiò alle esperienze cliniche di Ita Wegman, quando, nel 1920, diede ai medici il protocollo antroposofico per una terapia del cancro a base di vischio. Il VfK fonda le sue ricerche sulle basi antroposofiche indicate da Rudolf Steiner.

Istituto di ricerca e clinica antroposofica per il trattamento del cancro

Nel 1949, il Verein fondò, nelle immediate vicinanze della clinica, l'istituto di ricerca Hiscia, al fine di svolgere dei lavori più specifici di ricerca fondamentale e di farmacia in relazione al vischio. Una cerchia sempre più ampia di medici che collaboravano tra loro si incontrava ogni anno in quel luogo per condividere le proprie esperienze e incoraggiare così la diffusione internazionale della terapia del vischio.

Forte dell'esperienza fatta con il vischio in ambito medico e rilevando il bisogno crescente di terapie olistiche per il cancro, il VfK aprì nel 1963 la Lukas Klinik, un centro antroposofico specializzato nel trattamento dei malati oncologici. La terapia del vischio venne accompagnata da un regime alimentare adatto al cancro, dal massaggio ritmico e dagli impacchi, l'euritmia terapeutica e diverse terapie artistiche, nonché dal lavoro sulla biografia.

Nel 1978 l'associazione aprì il Lukas-Seminar – un centro di formazione per medici diplomati in cerca di una formazione complementare in medicina antroposofica. In questo modo la terapia del vischio si assicurò un pubblico, sia a livello della ricerca e dello sviluppo che a livello terapeutico e teorico. La formazione, dapprima solo in lingua tedesca, si aprì presto ai dottori del mondo intero attraverso l'inglese. Essa si rese indipendente dal VfK circa due decenni più tardi.

L'influenza crescente e la progressiva accettazione del lavoro clinico permisero sempre di più ai malati di cancro di pensare ad una terapia a base di vischio. Malgrado ciò, dall'inizio del nuovo millennio, le misure economicamente restrittive degli stati, riducendo i bilanci della sanità pubblica, non hanno permesso di rispondere ai bisogni della popolazione per quanto riguarda l'oncologia complementare.
Perciò, nel 2014, la Lukas Klinik e la Ita Wegman Klinik si fusero nella Klinik Arlesheim. Allo stesso tempo, l'associazione riassunse il compito, diviso da decenni con la Weleda,  di produrre e commercializzare l'Iscador®, fondando perciò la società Iscador AG come unità separata e come associazione senza scopo di lucro. L'istituto Hiscia, invece, continua ad essere il centro operativo del VfK.

La medicina complementare si riorganizza

Attualmente la maggiore esigenza di studi clinici, condizione necessaria per l'autorizzazione e l'utilizzo dei preparati a base di vischio, costituisce una sfida enorme. Nel frattempo il VfK è diventato responsabile della maggior parte dei più di 150 studi pubblicati sul vischio. Accanto ai grandi studi clinici che implicano numerosi ambiti disciplinari, l'associazione analizza dei criteri importanti per il trattamento individuale del tumore attraverso degli studi qualitativi.

C'è vischio e vischio – l'importanza dell'albero–ospite

Per identificare le componenti del vischio e capire la loro influenza, l'associazione collabora da tempo con altri istituti. Attualmente è in corso un progetto in collaborazione con l'Università di Neuchâtel e l'Università di Rio de Janeiro per studiare il metaboloma – l'insieme delle sostanze in grado di partecipare ai processi del metabolismo – del vischio, rilevando le differenze tra le piante di vischio cresciute su alberi-ospite diversi, ciò che ha una grande importanza nella pratica della terapia per il tumore.

Lo sviluppo del nuovo farmaco contro il cancro a base di sostanze naturali è un settore particolarmente importante. Una crema medicinale che ha recentemente ottenuto l'autorizzazione per la commercializzazione è stata elaborata a partire dalla mucillagine del vischio, così preziosa per i prodotti farmaceutici. Diversi altri progetti in corso riguardano altre piante medicinali. Il VfK utilizza anche metodi innovativi, per esempio i metodi morfogenetici, importanti per determinare la qualità delle piante medicinali e dei processi farmaceutici.

Alcuni dipendenti del VfK, in stretta collaborazione con alcune scuole specialistiche ed università svizzere e straniere, dirigono regolarmente delle tesi triennali e magistrali e di dottorato. In futuro tali rapporti di collaborazione dovranno essere ancora più incoraggiato in modo da studiare in maniera sempre più ampia le basi della medicina complementare.

Le sfide che ci aspettano

Il VfK è pioniere anche nella coltivazione del vischio. All'inizio ci si concentrava sulla conservazione di alberi-ospite rari e minacciati, come la quercia e l'olmo. In seguito si trattava di migliorare la qualità del vischio – per esempio usando i preparati dell'agricoltura biodinamica. Al giorno d'oggi la sfida maggiore è rappresentata dal cambiamento climatico.

I periodi di canicola e siccità rendono l'approvvigionamento di vischio più difficile. È chiaro che il problema da affrontare non è solo quello della guarigione del malato di tumore, ma anche quello della guarigione della Terra nel suo insieme. Se il cancro minaccia il corpo dell'individuo, il cambiamento climatico minaccia l'organismo terrestre, che fino ad oggi ha sostenuto l'umanità con grande affidabilità.

Perciò il Verein esplora anche delle forme approfondite di attenzione e dialogo, in modo da sviluppare un nuovo tipo di collaborazione con la natura. Recenti studi sul cambiamento climatico mostrano che l'uomo protegge solo ciò che egli ritiene importante. Questo non riguarda solo il nostro rapporto con la natura, ma anche la relazione dell'essere umano con sé stesso.

Hartmut Ramm, membro del Consiglio d'amministrazione dell'Associazione per la ricerca sul cancro (Verein für Krebsforschung)

 

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