Un luogo unico al mondo: i tre sistemi di agricoltura paragonati sul campo
Da 40 anni si svolge a Therwill (BL) l'esperimento agricolo DOK, finalizzato a paragonare l'agricoltura biodinamica, biologica e convenzionale non in laboratorio, ma in scala 1/1, direttamente all'esterno, nei campi.
In una piccola zolla di terra si trovano tanti esseri viventi quanti sono gli uomini sul pianeta. Si danno da fare, sminuzzano, mangiano e digeriscono: in questo modo liberano e sbriciolano sostanze nutritive utili alle piante, mantengono la fecondità del suolo e lo proteggono dall'erosione del vento e dell'acqua. La loro presenza e la loro attività sono essenziali affinché il suolo offra una base sana per le piante, gli animali e gli uomini.
L'uomo interviene nell'ecosistema naturale
L’humus formatosi attraverso la decomposizione di residui vegetali lungo migliaia d'anni riveste il nostro pianeta d'una scorza scura, simile ad una sorta di pelle. Da questa membrana dipende la crescita degli esseri che vivono nel suolo, ma anche delle piante nei pascoli e nei campi.
L'uomo, divenuto sedentario e coltivatore circa 8000 anni fa, opera su questo tessuto naturale. I fertilizzanti chimici, i prodotti fitosanitari, i pesanti macchinari impiegati nell'agricoltura intensiva attualmente più diffusa distruggono queste proprietà del suolo. In questo modo, sono andati perduti circa il 35% dei terreni coltivabili nel mondo. In Svizzera, grazie alla buona formazione degli agricoltori e ad un sistema contributivo ben organizzato, l'agricoltura intensiva è meno diffusa. Cionondimeno, solo il suolo agricolo biologico e soprattutto biodinamico presenta maggiore quantità di humus, è più vivo e ospita così una più grande biodiversità e liberando meno gas a effetto serra nell'atmosfera. Inoltre, tale suolo converte più efficacemente energia e sostanze nutritive in rendimento del terreno.
Esperimento di lungo periodo unico al mondo
Lo studio durato 40 anni e condotto in maniera congiunta dall'Istituto di ricerca per l'Agricoltura biologica (FiBL) e l'Istituto federale di ricerca agronomica Agroscope, ha portato a risultati di interesse internazionale. Il paragone fra i tre sistemi agricoli viene condotto a Therwil secondo il metodo scientifico ed è un sentiero di ricerca rimasto sostanzialmente inesplorato. Lo studio è conosciuto sotto il nome di DOK: biodinamica (D), biologico-organico (O) e convenzionale (K).
Le colture analizzate sono quella del mais, del grano invernale, della patata, del trifoglio e della soia. Da una parte, seguendo i metodi della biodinamica, il suolo viene migliorato attraverso il compost di letame e i preparati biodinamici, nel sistema biologico si usa un letame più fresco, e nel sistema convenzionale i fertilizzanti chimici, parzialmente combinati con del letame. Mentre in biodinamica si rinuncia completamente all'apporto di prodotti fitosanitari, le patate coltivate secondo il metodo biologico sono protette dalle malattie con il rame. Contro le dorifore, i due metodi biologici utilizzano mezzi biologici. Nel corso degli anni, viene vaporizzato il 100% in meno di sostanze tossiche con i metodi biodinamici rispetto al sistema convenzionale e il 95% in meno nel sistema biologico. Si tratta di un aspetto importante non solo per gli insetti, ma anche per la produzione di alimenti sani e la protezione della qualità dell'acqua potabile.
« 100% in meno di sostanze tossiche »
Migliore struttura del suolo, più humus, vita del suolo più attiva nell'agricoltura biologica.
Chi visiti i campi osserverà subito che, specie dopo una forte pioggia, gli appezzamenti coltivati in biologico, fertilizzate con letame e liquame, senza prodotti fitosanitari chimici, presentano una migliore struttura del suolo. Le gallerie dei lombrichi, più numerose negli appezzamenti organici, fanno penetrare l'acqua piovana nel terreno, che risulta quindi meno fangoso. Allo stesso modo batteri, funghi e organismi unicellulari si trovano meglio negli appezzamenti biologici e una comunità microbica più diversificata veglio al buon mantenimento dei cicli nutritivi, anche in caso di stress idrico.
Non solo più vitalità del suolo, ma anche più erbe infestanti
L'agricoltura biologica favorisce particolarmente la varietà delle micorrize, ma anche di utili coleotteri carabidi. È particolarmente interessante notare che cresce non solo la varietà degli organismi che popolano il suolo, ma anche delle erbe infestanti. Nei suoli coltivati in biologico, si trovano circa 30% in più di organismi viventi, 60% in più in quelli coltivati in biodinamica, comparandoli con gli appezzamenti coltivati convenzionalmente.
In due studi di particolare ampiezza, la FiBL ha utilizzato gli studi internazionali disponibili relativi al tenore dell'humus e all'agricoltura biologica: i suoli coltivati in biologico contengono 3,2 tonnellate in più di humus per ettaro e sono fino all'84% più attivi (studi pubblicati da PNAS e PlosOne). Ciò mostra che i risultati ottenuti con l'esperimento DOK si aggiungono ad altri già affermatisi.
Totale abbandono dei prodotti fitosanitari chimici di sintesi
Durante la nostra prima visita dei campi, notiamo anche che le patate convenzionali sono più lussureggianti rispetto a quelle biologiche. Non è un caso. Le patate convenzionali ricevono in media una quantità di fertilizzante doppia e ricevono 12 trattamenti contro le erbe infestanti, i funghi e gli insetti. Ne consegue un deciso aumento della resa. Il grano biologico mantiene un bell'aspetto, rimane un po' più lungo perché non riceve trattamenti inibitori a base di sostanze chimiche (regolatori della crescita, cloruro
Au cours de notre tour des champs, nous remarquons aussi que les pommes de terre conventionnelles sont beaucoup plus luxuriantes que les pommes de terre biologiques. Ce n’est pas un hasard. Les pommes de terre conventionnelles reçoivent en moyenne deux fois plus d’engrais et sont traitées 12 fois contre les mauvaises herbes, les champignons et les insectes. Il en résulte une nette supériorité du rendement. Le blé bio a une belle tenue, il est un peu plus long parce qu’il n’a pas de traitement inhibiteur à base de substances chimiques (régulateurs de croissance, cloruro di clorocolina: CCC).
Migliore efficacia nutritiva ed energetica con il biologico.
Per quanto riguarda la resa, l'agricoltura convenzionale può fregiarsi di un buon voto. Ma alla fine le varianti biologiche, con un consume di fertilizzante e di energia minore del 50%, raggiungono circa l'80% della resa convenzionale. Questo significa che l'ecosistema si gestisce più efficacemente con le agricolture biologiche, che inoltre rispettano l'ambiente. Mentre la resa delle patate biologica supera del 15% quella dell'agricoltura biodinamica, che non usa il rame, la resa del grano biodinamico è crescita durante gli ultimi 14 anni, fino a superare di una tonnellata per ettaro (= 20%) quella del biologico. Questa differenza può spiegarsi con la migliore struttura del suolo e la più vivace attività biologica nel suolo biodinamico, così come attraverso l'impiego di varietà biologiche adeguate, proveniente dall'impresa di selezione cerealicola di Peter Kunz.
« Biodiversità assai maggiore, anche per le piante infestanti »
L'agricoltura biologica rispetta maggiormente il clima
Le nostre misure sul campo, effettuate lungo il corso di molti anni, hanno mostrato che gli appezzamenti biologici e biodinamici producono rispettivamente il 30% e il 60% in meno di gaz responsabili del riscaldamento climatico, in particolare di proossido d'azoto (N20). Ciò va imputato da una parte al ridotto impiego d'azoto nei sistemi biologici, dall'altra anche alla migliore struttura del suolo e alle varietà di microbi che possono trasformare il protossido d'azoto in azoto elementare e inoffensivo. Questo elemento, associato alla maggiore quantità di humus, in particolare nel sistema biodinamico, fa propendere i risultati dei nostri studi verso la dimostrazione del maggiore rispetto del clima da parte del sistema biodinamico.
L'esperimento DOK, una piattaforma di ricerca nazionale e internazionale
Come proseguirà questa esperienza? Il tentativo tracciato da DOK, intrapreso da pionieri del biodinamico e del biologico, è oggi una delle piattaforme di ricerca più importanti a livello nazionale e internazionale nell'ambito dell'agricoltura e del rispetto dell'ambiente. La base dei finanziamenti proviene dall'Ufficio federale di agricoltura.
La Segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione ha recentemente iscritto il progetto DOK nel registro delle infrastrutture di ricerca di importanza nazionale. Da 40 anni, agricoltori e ricercatori collaborano in seno al DOK ed elaborano insieme progetti importanti per la direzione delle scelte politiche e sociali.
Più di 120 pubblicazioni scientifiche sono state pubblicate fino ad oggi, provenient da progetti sostenuti dal Fondo nazionale svizzero, dall'Unione europea e da altre sorgenti di finanziamento nazionali e internazionali. Il progetto DOK fa anche da modello per vari progetti di paragone dei sistemi in Europa e nei paesi del Sud non europei. Il progetto si adatta di volta in volta alle innovazioni più recenti e i temi di ricerca più attuali vengono poi analizzati da istituti di riconosciuta fama sia nel nostro paese che all'estero.
Paul Mäder, Dr. phil., Dipl.agr. ETH, FiBL
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