Lo sviluppo di nuovi rimedi naturali necessita modelli di finanziamento innovanti
Come sono sviluppate nuove medicine e come è finanziato questo processo?
L'andamento corrente dell'industria farmaceutica è di inventare e di fabbricare nuove sostanze per il trattamento di certe malattie. Affinché queste sostanze possano essere riconosciute e brevettate come invenzioni, non devono presentarsi sotto questa forma nella natura.
Il processo abituale dello sviluppo della medicina è molto lungo e molto costoso.
E' così che per lo sviluppo di una sola medicina, milioni di sostanze devono essere preselezionate tramite collaudi di cultura cellulare e di esperienze su animali. Devono quindi essere studiate con precisione, affinché circa dieci nuove preparazioni possano essere testate sull'essere umano tramite studi clinici. Di queste dieci nuove sostanze resta una preparazione che ha dimostrato la sua efficacità terapeutica e che possiede effetti secondari tollerabili.
Per lo sviluppo di una nuova medicina, si contano oggi da dieci a venti anni. Gli enormi costi possono essere finanziati unicamente grazie alla protezione esclusiva del brevetto. Questo brevetto permette di vendere la preparazione a un prezzo che copre i costi di sviluppo generando pure un beneficio.
Paragone con le condizioni della ricerca nel campo delle medicine naturali
Questo modello di finanziamento non funziona per le medicine naturali, perchè le sostanze naturali sono difficili da brevettare. E' per questo che l'industria farmaceutica mostra in generale poco interesse riguardo allo sviluppo di medicine naturali. A causa della situazione legale, sono in primo luogo gli istituti universitari e le istituzioni pubbliche ad interessarsi alla ricerca e allo sviluppo nel campo delle medicine naturali, che sia per motivi accademici, idealisti o umanitari.
Tali progetti devono dunque essere finanziati da fondazioni, da doni di persone private o da associazioni.
Se esistessero delle alternative brevettate e altri modelli di finanziamento per la ricerca nel campo delle medicine naturali, i costi della salute potrebbereo essere ridotti con una gamma più ampia di rimedi naturali.
PD Dr. sc. nat. Stephan Baumgartner
La farmacopea della natura
Chi non conosce questi vecchi rimedi? Tisana di salvia contro il mal di gola, lichene d'Islanda contro la tosse, tisana di finocchio e di camomilla contro il mal di stomaco. Ma chi aveva riconosciuto queste piante come efficaci?
Le tracce di innumerevoli rimedi naturali conosciuti come l'arnica, l'iperico, il biancospino, la consolida maggiore e la calendula si perdono nella notte dei tempi. Se ne trova menzione nei trattati di erboristeria del Medioevo e per alcuni già presso i Romani, i Grechi ed i Persi. Ma come è venuta ai medici dell'epoca l'idea di questi rimedi?
Aprire gli occhi e mantenere il proprio spirito all'erta
Qualche anno fa, una squadra di ricerca universitaria d'Inghilterra, di Svizzera e del Mali ha elaborato un nuovo rimedio attivo contro la malaria a partire da una pianta, l'argemone. Gli studi preliminari durarono sei anni, i costi restarono sotto la soglia del mezzo milione di franchi.
Ciò rappresenta meno di un millesimo dei costi della messa a punto di nuove medicine.
I ricercatori hanno interrogato gli abitanti di diversi villaggi del Mali, per sapere come era curata tradizionalmente la malaria e quale era il successo di questo trattamento. Visto che i diversi villaggi erano curati da numerosi guaritori tradizionali, le strategie erano totalmente diverse. Una delle cure fu descritta dalle persone interessate in quanto efficace al 100%: un decotto di argemone.
Nell’ulteriore corso di questo studio, i ricercatori realizzarono un’indagine clinica per determinare quale fosse secondo loro la dose ottimale da amministrare : era vicina alla dose tradizionalmente amministrata. In seguito, l'estratto d'argemone fu comparato al trattamento convenzionale classico (Artesunato e Amodiaquina) e si avverò praticamente altrettanto efficace, con meno effetti secondari.
Ci si può chiedere come un guaritore tradizionale ebbe l'idea di fabbricare un estratto di argemone. Si trattava di un puro esperimento ? O si può pensare che i guaritori tradizionali attingevano da altre sorgenti di conoscenza? E' possibile che dei guaritori tradizionali del Mali siano più efficaci che la nostra industria farmaceutica moderna?
L'importanza dell'intuito
I rimedi naturali sono sovente rinomati, come è dimostrato dall'esempio del vischio e dei druidi celti. Ciò suggerirebbe altre sorgenti di conoscenza, per esempio l'intuito?
Albert Einstein disse: "La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo". E' paradossale costatare che oggi ci siamo messi a venerare il servitore e a profanare il dono divino. »
Steiner – il fondatore della medicina – scoprì per intuito che l'essenza del vischio sembrava appropriata per trattare delle patologie cancerose. Solamente decenni più tardi dei ricercatori scoprirono le sostanze attive del vischio e ne dimostrarono l'efficacità clinica. I guaritori tradizionali del Mali hanno seguito un cammino simile a quello di Steiner? Non avevano certamente dei laboratori a loro disposizione.
Si può dire che l'intuito è ancora oggi appropriato per ispirare la ricerca e lo sviluppo farmaceutico? Pure riflessioni pragmatiche sul rapporto costi-benefici conducono ragionevolmente a considerare seriamente questa opzione in modo serio. I costi per lo sviluppo di una nuova medicina chimica, prodotta tramite le vie convenzionali abituali, sono passati dai 100 milioni di franchi negli anni settanta a 2000 milioni di franchi oggi e non si vede un termine a questa evoluzione. In un futuro prossimo, i sistemi sanitari, anche quelli dei paesi ricchi come la Svizzera, non potranno quasi più assumere i costi legati a questo genere di medicine.
Potenziale naturale
Gli esempi dell'argemone e del vischio mettono in evidenza il grande potenziale che rappresentano i rimedi naturali, anche per malattie gravi come il paludismo e il cancro. A noi, esseri umani, la natura offre un grande serbatoio, non ancora esaurito, di rimedi efficaci e presentanti pochi effetti collaterali. Basterebbe interessarsene ed affrontarne la questione.
PD Dr. sc. nat. Stephan Baumgartner