Una pietra miliare - La medicina antroposofica nell'assicurazione di base
Durante la sua sessione del 16 giugno 2017, il Consiglio Federale ha deciso di ammettere le medicine complementari nell'assicurazione malattia obbligatoria a partire dal 1° agosto e ormai senza limite nel tempo. Ne fanno parte la medicina antroposofica, l'omeopatia classica, la fitoterapia e la medicina cinese tradizionale. E' così che, proprio il giorno della festa nazionale, fu varcato l'ultimo passo di un lungo processo di riconoscenza.
Da quando Rudolf Steiner e Ita Wegman hanno presentato la medicina antroposofica come un « ampliamento dell'arte di guarire », quest'ultima puo' considerarsi come un esempio legittimo del concetto di medicina « complementare ». Questa svolta legale attuale è pure il frutto di infaticabili sforzi di numerosi ricercatori, tra i quali il Prof. Peter Heusser, una volta insegnante all'Università di Berna, il Dr. Gunver S. Kienle dell' Institut für angewandte Erkenntnistheorie und medizinische Methodologie à Freiburg i. Br (« Istituto per la teoria della conoscenza applicata e di metodologia medicale »), i co-fondatori del forum tedesco « Pluralismo in medicina », il Prof. Peter Matthiessen e il Dr. Helmut Kiene. Il lavoro politico è stato particolarmente sostenuto da Herbert Holliger dell'Anthrosana e dall'anziano Consigliere nazionale Rudolf Hafner.
Dal lato della medicina complementare, conviene non abbassare la guardia, in particolar modo per il mantenimento della grande farmacopea.
Dr. med. Hansueli Albonico
Terapie complementari
« Cosa posso fare io stesso per la mia guarigione? » : si tratta di una delle domande più frequenti una volta che la diagnosi di cancro è stata stabilita. Le risposte sono incoraggianti.
Oltre ad una sana alimentazione, molto movimento ed un'organizzazione cosciente della vita, le terapie complementari possiedono una grande importanza. È per questo che il trattamento integrativo del cancro comporta oltre al vischio altre terapie che sostengono il paziente in via di guarigione. Mentre i massaggi ritmici, i bagni e gli impacchi armonizzano e diffondono calore in tutto il corpo, le terapie artistiche stimolano inoltre l'attività dell'anima.
I pazienti che si rimettono alle forze di autoguarigione apprezzano di participare al processo di recupero della loro salute. L'attività che compiono dipingendo o disegnando porta loro una grande calma e fa nascere in loro la fiducia.
Dopo il primo choc della diagnosi di un cancro la terapia artistica può aprire nuove vie che permettono di esprimersi: là dove mancano le parole, le immagini parlano. In un primo tempo, l'attività artistica è un campo nuovo ed è spesso accompagnato da una mancanza di sicurezza. Terapeuti artisti di formazione guidano con tatto questi primi passi e aiutano a sormontare i blocchi interiori.
Quando l'attività artistica diventa più fluida, i terapeuti invitano i pazienti a fare degli esercizi ludici con forme e colori. I pazienti possono così trovare il coraggio di creare forme personali e motivi impregnati di senso. Scoprono risorse inaspettate e la gioia davanti alle immagini che si trasformano suscita un nuovo tipo di fiducia in se stessi.
Intravvedono nuove prospettive di vita. Col tempo, le persone scoprono che la loro vita interiore comincia anch'essa a cambiare. Quello che hanno imparato durante l'attività artistica, è risentito come una nuova facoltà interiore. Per questo motivo, le terapie artistiche rappresentano molto di più che delle terapie occasionali. Offrono uno spazio in cui è possibile provare a se stessi e mostrano delle vie che aprono frequentemente nuove prospettive di vita, a partire dalla situazione terapeutica.
Bettina Bohringer, medico