FondsGoetheanum: Mucca

Si, voglio contribuire ad un'agricoltura sostenibile!

Ci dobbiamo confrontare con una crescita costante delle temperature globali e con le sue conseguenze – per esempio lo scioglimento dei ghiacciai. I paesaggi e il clima cambiano. Le sfide di fronte alle quali si trova la produzione agricola si moltiplicano. La sicurezza alimentare è in pericolo. L'allarme lanciata dal Rapporto mondiale sull'agricoltura del 2008, secondo il quale « non si può più continuare in questo modo! », non può più essere ignorata. C'è bisogno di personalità politiche, di commercianti e di consumatori che incoraggino – insieme con gli agricoltori – una nuova politica alimentare. C'è bisogno di un nuovo approccio, di un'agricoltura che impedisca l'erosione del suolo, che ne mantenga costante la fertilità. L'agricoltura biodinamica è tesa a svilupparla!

Le vostre donazioni sostengono la ricerca svolta in questo senso.

Un caloroso ringraziamento per la vostra donazione all'IBAN: CH06 0900 0000 1074 9020 0

 

 

 

Il biologico può nutrire il pianeta?

"Il sistema alimentare globale ha fallito – milioni di persone ne pagano il prezzo. [...] Questo fallimento non è inevitabile. È il risultato delle decisioni che prendiamo”. Con queste allarmanti parole Antonio Guterres, segretario generale dell'ONU, si rivolge a tutti noi durante l'UN Food Systems Summit, il 24 luglio 2023.

Antonio Guterres, segretario generale dell'ONU, chiede un cambiamento di rotta, affinché la popolazione mondiale in accrescimento possa in futuro essere sufficientemente nutrita malgrado il cambiamento climatico. Già nel 2008 il rapporto sull'agricoltura mondiale richiesto dall'ONU e dalla Banca Mondiale dal titolo Agriculture at a Crossroads chiedeva un cambio di rotta in direzione dell'agricoltura biologica.
Sì, il biologico può nutrire il pianeta se i consumatori, l'economia e la politica ammettono che non si può continuare così e accettano le sfide di modalità nuove, agendo di conseguenza. Il potenziale dell'agricoltura biologica e biodinamica è grande: esse restituiscono ai suoli la loro fertilità, i suoli fertili fissano il carbonio, rinverdiscono i deserti rendendoli ecosistemi ricchi di varietà.

Un esempio da seguire. Formazione alla biodinamica nei campi in Kenya.

Un obiettivo dell'alimentazione mondiale: vincere la fame entro il 2030

La definizione di sicurezza alimentare è stata data nel 1996 durante il World Food Summit dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO): essa è assicurata quando “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva e sana2".
Esistono iniziative e progetti tesi a garantire l'alimentazione mondiale nel futuro, tenendo conto del cambiamento climatico. Anche se gli stati membri delle Nazioni Uniti hanno deciso nel 2015 di mettere fine alla fame nel mondo entro il 2030, ci si può presto accorgere che i propositi politici e la realtà sono ancora oggi separati da un abisso. Nel mondo 828 milioni di esseri umani hanno fame, mentre altri 676 milioni soffrono di obesità e sovrappeso. Il Covid-19, i conflitti nazionali e le guerre come quella attualmente in corso in Ucraina, ma anche gli effetti del cambiamento climatico, non fanno che accrescere queste cifre dal 2019.

Pressione crescente sull'alimentazione mondiale

Le sfide relative alla garanzia di sicurezza alimentare non sono uguali nel mondo. In alcuni politici i conflitti politici, il deficit infrastrutturale – le strade o i sistemi di refrigerazione – rendono difficile l'accesso agli alimenti. In altri paesi la sfida più grande è lo spreco alimentare: il 30% degli alimenti prodotti vengono oggi buttati senza essere stati consumati e contribuiscono allo spreco delle risorse e all'inquinamento ambientale3.
Anche l'agricoltura ha davanti a sé sfide importanti: essa deve produrre alimenti sufficienti malgrado la diminuzione di risorse naturali come l'acqua, la fertilità del suolo, la disponibilità di suolo e l'energia. Il cambiamento climatico agisce da acceleratore. Eventi climatici estremi, perturbazioni dei regimi pluviali, periodi di siccità sempre più lunghi, ondate di caldo e altri problemi riducono le rendite abituali. Pesticidi e concimi sono responsabili non solo di forti emissioni di CO2, ma sono nocivi per la fertilità del suolo e la biodiversità. La riduzione della biodiversità, la sparizione per esempio di insetti impollinatori, e la perdita di varietà genetica tra le piante coltivate e gli animali d'allevamento sono delle sfide per l'agricoltura. Come potrà essa reagire a tali cambiamenti sistemici?

Il biologico e la sicurezza alimentare

Attualmente nel mondo l'agricoltura biologica e/o biodinamica viene praticata in 191 paesi. Nel 2021 la superficie coltivata con tali metodi ammonta a 76,4 milioni di ettari a livello globale. Si tratta dell'1,6% della superficie agricola mondiale, tendenzialmente in crescita4. In Svizzera sono il 18% delle superfici agricole, nell'Unione Europea più del 9%. I vantaggi di questi sistemi agricoli sono evidenti. In essi l'agricoltura viene praticata senza concimi chimici né pesticidi, senza erbicidi o altri additivi chimici, ciò che si rivela importante non solo per la sostenibilità dell'agricoltura, ma anche per gli esseri umani. Infatti nel Sud globale, i prodotti dell'agrochimica vengono cosparsi a volte senza rispettare le necessarie misure di protezione, come l'utilizzo di maschere. Ogni anno 385 milioni di persone si avvelenano involontariamente con dei pesticidi. Di questi muoiono ogni anno circa 11 mila persone5. Ma anche l'Europa è chiamata in causa. Da fine 2021, in Francia il cancro è riconosciuto come malattia professionale degli agricoltori6.
L'agricoltura biologica e l'agricoltura biodinamica producono alimenti più sicuri per i consumatori ma anche per i produttori. Un altro vantaggio importante è il concetto di un pensare e agire circolari. Il numero di animali, il fabbisogno di concime e la rotazione delle colture sono adattati alle possibilità e ai bisogni del suolo. Questo diventa quindi la risorsa più importante. Viene preservato e protetto da una rotazione delle colture, dalle colture intermediarie e da concimi verdi diversificati, come anche da modi di lavorare il suolo adattati alle condizioni locali.
Tale protezione del suolo è indispensabile alla nostra sopravvivenza: attualmente 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile vengono perso ogni anno nel mondo a causa dell'erosione dovuta alle attività agricole, cioè 3 tonnellate pro capite per ogni essere umano sulla nostra Terra! Numerosi studi scientifici, tra i quali la dimostrazione di agricoltura comparata di lunga durata DOC iniziata da Agroscop/FiBL a Therwil, mostrano che la coltura biologica stabilizza la fertilità del suolo e lo rende così più resistente all'erosione. Allo stesso tempo, l'agricoltura biologica può ridurre le emissioni di gas a effetto serra7. Una base importante per la sicurezza alimentare del nostro futuro!

La tenuta biodinamica Rekola in Finlandia pratica un'agricoltura solidale e consegna i suoi prodotti alle persone che abitano in città.

Segni del cambiamento di rotta

Come mai, malgrado l'appello del rapporto agricolo mondiale – "Non si può continuare in questo modo!" – e gli importanti vantaggi considerati, la superficie coltivata con metodi biologici o biodinamici non è maggiore? Come spiegarsi che la politica, i consumatori e l'economia non facciano nulla? Probabilmente perché, paragonata alle pratiche agricole convenzionali, che usano concimi azotati in gran quantità e vari prodotti contro i parassiti, l'agricoltura biologica ha rendimenti minori, dunque servirebbero maggiori superfici per produrre la stessa quantità di alimenti. Tuttavia i consumatori possono contribuire in modo decisivo sprecando meno alimenti e riducendo il consumo dei prodotti che richiedono grandi risorse, come la carne.
In agricoltura biologica c'è bisogno di più manodopera, ma non ci sono spese legate a pesticidi o concimi. Si tratta di un elemento importante, soprattutto per le piccole imprese del Sud globale, che spesso non possono permettersi l'oneroso acquisto di spruzzatori, di semi e concimi sintetici.
L'agricoltura biologica e l'agricoltura biodinamica sono sistemi di coltura basati su una conoscenza approfondita, che non si ottiene a buon mercato. Essa richiede impegno, capacità di osservazione e la capacità di mettere in questione la propria maniera d'agire e di adattarla. Nei paesi non europei le aziende agricole biologiche e biodinamiche sono spesso ancora ad uno stadio sperimentale e non possono fare affidamento su una rete di scambio delle conoscenze. Di tale scambio c'è nel mondo sempre più bisogno per favorire l'accesso dei contadini all'agricoltura biologica. Anche i consumatori conoscono ancora troppo poco questa forma di coltivazione. Diventa sempre più urgente una maggiore comunicazione relativa a questi temi. L'agricoltura biologica e l'alimentazione dovrebbero essere a poco a poco integrate nei programmi scolastici, dall'asilo al diploma di maturità.
L'agricoltura biologica non solo ha molto da offrire quanto a sostenibilità, ma sostiene anche il rispetto e il riconoscimento del valore della natura. Il suolo, che è la base della nostra sicurezza alimentare, si arricchisce in humus, diventa così più fertile e si erode molto meno. Gli alimenti prodotti sono migliori sia per chi è impegnato nella produzione che per chi li consuma. Accanto al benessere animale e alla biodiversità, non va dimenticata anche la bellezza dei paesaggi.

A SEKEM la metamorfosi del deserto in suolo fertile inizia con le aiuole per proteggere dal vento. Qui un ragazzo pianta la casuarina, una pianta dalla crescita rapida, il cui tronco resiste alle brucate delle pecore e all'elevata salinità

Che contributo può portare ciascuno di noi, e come?

È necessario realizzare presto la strategia "Feed no food" – cioè non usare come foraggio alimenti che possono mangiare anche gli esseri umani: è una delle condizioni più importanti perché il biologico possa nutrire tutti. Attualmente il 78% delle superfici agricole è destinato all'allevamento e alla coltivazione di foraggio9. La sfida è duplice: da una parte bisogna usare le superfici agricole per nutrire gli esseri umani, non gli animali; dall'altra, ciò significa consumare meno carne. Sono sempre più numerosi i pareri medici che sottolineano quanto sia salutare basare l'alimentazione sui vegetali, ridurre gli alimenti di origine animale e basare il menu sui prodotti regionali di stagione10.


Dove il futuro vive già oggi

L'agricoltura biologica e l'agricoltura biodinamica funzionano: lo dimostra il successo delle numerose aziende biodinamiche attive in Europa e nel Sud globale. Esiste una comunità di 5000 piccole aziende agricole in Kenya, le quali coltivano sulle loro terre delle colture estremamente variate. La commercializzazione delle loro noci di macadamia apre l'oro l'esperienza della qualità e della comunità. La vicina scuola Rudolf Steiner Mbagathi a Nairobi integra l'agricoltura biodinamica nella formazione scolare, sopratutto nel lato pratico. Con il sostegno dei loro insegnanti, i ragazzi coltivano i prodotti usati dalla mensa della scuola e imparano come cavarsela senza pesticidi e senza prodotti fitosanitari. Si prendono cura delle colture, imparano a raccogliere i frutti delle varie piante e a conservarli, scoprendo così il valore degli alimenti. Imparano concretamente l'agricoltura sostenibile, la portano nel proprio villaggio e lì mettono in pratica insieme agli altri abitanti l'agricoltura biologica e biodinamica per le loro comunità.
Come può il biologico sostenere la sicurezza alimentare? La fattoria biodinamica Rekola, in Finlandia, può esserne un esempio. Essa fornisce gli abitanti della città attraverso un modello solidale. Le verdure coltivate sono di eccellente qualità. In primavera vi si possono acquistare molte piante diverse e coltivare così sul proprio balcone le verdure adatte11.
Se guardiamo verso le regioni estreme, nel deserto, vi troviamo delle fattorie biodinamiche che riescono a sviluppare suoli fertili da decenni, riescono cioè a rendere i deserti fertili e permettono così l'autosufficienza alimentare12. Essi creano dei luoghi, per esempio a Sekem, presso Il Cairo, dove la coniugazione di ecologia, economia ed elemento sociale genera un grande potenziale. Dove l'uomo sostiene la natura e se ne prende cura, essa può spiegare tutta la sua ricchezza e la sua bellezza. Sono luoghi ispiranti per la questione dell'alimentazione mondiale.


Una prospettiva e passi coraggiosi

La nostra sicurezza alimentare globale non dipende solo dalla produzione agricola. Essa risulta dalla congiunzione di più fattori: le possibilità commerciali, le infrastrutture, la divisione delle risorse, la politica, la formazione, le condizioni finanziare e sociali a un dato momento. L'agricoltura biologica e l'agricoltura biodinamica non possono, da sole, cambiare il sistema13.
Il cambiamento climatico si fa sentire ogni anno di più. Il cambiamento di rotta per dirigersi verso un'agricoltura biologica e biodinamica è urgente, così come bisogna urgentemente passare ad occuparsi della sicurezza dell'alimentazione mondiale. Sono necessarie figure politiche che facciano scelte coraggiose verso maggiore formazione, ricerca, trasmissione delle conoscenze, e un'altra politica dei prezzi, per esempio integrando i costi indiretti di produzione nel prezzo del prodotto! Anche noi consumatori siamo chiamati in causa, e così i rappresentanti commerciali, le persone impegnate per un futuro sostenibile e per la sicurezza alimentare! C'è bisogno di persone che tentino di integrare nuove forme di alimentazione. E di agricoltori che facciano coraggiosamente dei passi verso il futuro, per tutti noi!

Lin Bautze, collaboratrice scientifica del FiBL