FondsGoetheanum: Medicina

« Il colloquio e la prima impressione sono importanti ».

In Svizzera, un certo numero di ospedali curano secondo i principi della medicina antroposofica:
 
• Basilea-Campagna
Clinica Ita Wegman, Arlesheim. Medicina interna, malattie psicosomatiche, cardiologia, pediatria, ostetrica e psichiatria. www.wegmanklinik.ch, www.quinte.ch
Clinica Lukas, Arlesheim. Clinica specializzata in oncologia.
www.lukasklinik.ch
 
• Berna
Ospedale regionale Emmental AG Langnau, servizio di medicina complementare, medicina generale.
www.regionalspital-emmental.ch
 
• Grigioni
Ospidal Scuol,. servizio di medicina complementare. Medicina generale, chirurgia, compresi ortopedia, cure palliative
www.ospidal-scuol.ch
 
• Ticino
Casa di Cura Andrea Cristoforo, Ascona. Centro di cura che comprende tutte le terapie antroposofiche inclusa la ricerca biografica. www.casadicura.ch
 
• Zurigo
Ospedale Paracelsus Richterswil. Medicina interna, ginecologia-ostetrica, anestesia, chirurgia compresi ortopedia, ORL, urologia, ematologia-oncologia.  
www.paracelsus-spital.ch
 

La medecina antroposofica è una medicina dell’essere umano per l’essere umano

La medicina antroposofica tiene conto di tutti gli aspetti dell’essere umano: il suo corpo fisico, la sua anima ed il suo spirito; essa considera che i sintomi della malattia traducono una perdita di armonia tra il corpo fisico e l’aspetto psico-spirituale. In questo modo, arricchisce la perspettiva della medicina nella sua integralità.

A prima vista, quel che si fa in uno studio medico antroposofico è analogo a quanto avviene in uno studio medico convenzionale: il medico chiede di citare il resoconto della malattia, esamina il paziente e, in caso di bisogno, prescrive esami di laboratorio o esami radiologici. Anche il medico antroposofico usa tutte queste tecniche.

Affinare la percezione dei sintomi

Ma l’esame è sempre accompagnato da domande più precise: in che parte del corpo esistono bloccaggi (forze vitali), in che parte sopravvengono dei crampi (forze dell’anima), in che parte l’individuo non è più padrone di se stesso, padrone del proprio corpo (forze spirituali)?
Il medico cerca di percepire nei sintomi corporei l’espressione delle forze psico-spirituali invisibili della persona. E’ la perturbazione del nesso tra queste forze che provoca la malattia e quest’ultima ne è semplicemente l’espressione. Solamente più tardi questa perturbazione si manifesterà sotto forma di malattia fisica.
Con la sua immagine dell’uomo e la sua perfetta conoscenza della natura, l’antroposofia è la base della medicina antroposofica. Rudolf Steiner, il suo fondatore, riusciva a percerpire lui stesso queste forze superiori. Egli ha dimostrato in che modo ogni essere umano può, generalmente, riuscire a percepirle tramite un esercizio regolare e prolungato ed ha spiegato ai medici come percepire l’azione di queste forze dai sintomi apparenti e dal corpo umano visibile.

Allargare lo sguardo

Nel passato, le forze invisibili erano un’evidenza per i medici. Ma, col passare del tempo, la predisposizione a percepirle è sparita e la medicina scientifica ha negato questi principi, giudicandoli sorpassati. L’antroposofia vuole, sempre restando legata alla medicina attuale, allargare la perspettiva; quest’ultima non deve limitarsi al fisico, ma estendersi al corpo di vita, al corpo psichico ed al corpo spirituale, nel senso di una spiritualità moderna e molto concreta: per esempio, dove predomina la distruzione? Più concretamente, in che punto le forze di vita costruttive sono troppo fragili per opporsi all’effetto distruttore delle forze psichiche e spirituali? Non é sufficiente integrare alla medicina le percezioni derivanti direttamente dal lato psichico e spirituale, come già lo fa la psicologia; si tratta soprattutto di riconoscere in seno all’organismo umano gli effetti delle componenti psichiche e spirituali, non accessibili alla coscienza.
La medicina antroposofica non cerca assolutamente di opporsi alla medicina convenzionale; quello che cerca, è di fare avanzare quest’ultima allargandone la perspettiva. Il medico antroposofico ha studiato all’università ed a proseguito la sua specializzazione negli ospedali, come tutti gli altri medici. Conosce bene i principi della medicina scientifica attuale, che si occupa innanzitutto dei processi materiali osservabili nell’uomo, ed accorda molta importanza all’aspetto scientifico delle cose. Malgrado esistano una quantità apprezzabile di studi scientifici d’ispirazione antroposofica di alto livello, le possibilità di ricerca sono limitate dalla mancanza di risorse finanziarie (assenza di grosse industrie) e d’infrastrutture (pochi laboratori e strumenti).

Approfondire la percezione

Quando il paziente entra nel cabinetto medico, è stupito di osservare un così piccolo numero di apparecchi tecnici. Per il medico antroposofico, gli elementi più importanti sono il colloquio e la prima impressione: la stretta di mano, l’andatura, il calore corporeo, per esempio, traducono l’attivita dell’Io, delle forze spirituali. Ogni impressione, ogni sintomo può diventare trasparente per le forze superiori e dare delle indicazioni sul tipo di terapia necessaria. Questo modo di osservazione da al paziente – anche se lo scambio di parole é scarso – l’impressione di essere considerato globalmente, di essere preso sul serio.

Da essere umano a essere umano

Il medico antroposofico allena la sua capacità di percezione. Egli non utilizza nè pendolino, nèalcun apparecchio utile a percepire le vibrazioni o per disporre ulteriormente di un risultato scritto nero su bianco. Questa percezione diretta da essere umano a essere umano, la capacità di capire la situazione del paziente nella sua integralità, costituiscono il metodo di esame più degno dell’uomo ed il vero compito del medico.
Gli studi scientifici confermano che i medici antroposofici hanno bisogno di più tempo per la consultazione, ma che prescrivono meno esami biologici o radiologici e che i loro trattamenti hanno lo stesso costo o un costo anche meno elevato di quelli della medicina tradizionale. Eppure, le patologie di cui si occupano sono sovente più gravi; in effetti, generalmente, è solo dopo un certo lasso di tempo che i pazienti sofferenti di una malattia cronica o di una malattia grave si dirigono verso una medicina olistica.

I fattori suscettibili di rendere malati

La tendenza attuale è di voler eliminare completamente le malattie. Eppure, ne vediamo incessamente apparire delle nuove, mentre altre tendono a scomparire da sole. Perché allora l’essere umano si ammala? Sarebbe unicamente a causa di un disfunzionamento fisico o chimico, comparabile ad un’avaria di una macchina? La medicina antroposofica considera che le cause di un indebolimento duraturo delle forze di vita sono da ricercare nella coscienza ed in particolare la coscienza di se stesso, così come il pensiero, il sentimento e la volontà. Durante il giorno siamo svegli, la nostra anima è attiva; la sua attività respinge ed usa le forze che generano la salute, ragione per cui la sera, siamo stanchi.

Cercare e trovare l’equilibrio

Durante il sonno, le attività dell’anima si interrompono momentaneamente. Ci rigeneriamo, il che significa che ricostruiamo quello che è stato utilizzato o distrutto durante la giornata.
Il mattino, generalmente, ci sentiamo bene, rigenerati e pieni di vitalità. Se dormiamo troppo a lungo, facciamo in genere fatica a svegliarci e siamo un po’ intontiti. L’essere umano è quindi sempre obbligato a trovare l’equilibrio tra lo stato di veglia ed il sonno, la distruzione e la costruzione, lo sforzo e la rigenerazione.
Essere ammalati, significa non poter trovare questo equilibrio: o le nostre forze di veglia sono insufficienti, di modo che le forze di vita agiscono troppo vigorosamente (attenuazione della coscienza), o le nostre forze distruttrici sono troppo potenti, impedendo la capacità di rigenerazione (certi organi non riescono più a giocare il loro ruolo o appaiono delle manifestazioni di usura). La malattia fa dunque parte dell’essere umano e dipende dalla sua capacità di sviluppare la coscienza e la coscienza di se stesso. Prendendo così un altro significato, essa ci spinge a porci una domanda: cosa fare per ritrovare l’equilibrio?

Dr Christoph Wirz, San Gallo